La terza classificata della Sezione B (poesie in lingua italiana) per l’anno 2024 è stata la poesia intitolata “Racconto agreste” di Giovanni Coppola, che è stata apprezzata dalla giura “per la capacità di evocare immagini, riflessioni ed emozioni sensoriali. Notevoli i contenuti, espressione della cultura contadina salentina”.
In un tempo a noi ancora molto vicino,
era vanto ed orgoglio del buon contadino,
avere almeno un fondo coi piedi d’ulivo,
che si trasferiva dal nonno al nipotino.
Per secoli seguendo il ritmo delle stagioni,
ruotarono intorno agli amati alberoni,
uomini e donne con diverse mansioni,
tra sudore, fatica e tante allegre canzoni.
Le olive raccolte con molta pazienza,
macinate nei frantoi per estrarne l’essenza,
alla famiglia davano un nettare d’eccellenza,
usato in cucina, al lavoro e nella medica scienza.
Il lampante, oro giallo trasportato con la botte,
da Gallipoli partiva per le grandi rotte,
al nord Europa portava luce per la lunga notte,
ed al Salento tanto benessere e persone dotte.
Il legname scelto era il più apprezzato,
per vari attrezzi e mobili veniva utilizzato,
per carri e coperture, ed ogni portone cesellato,
se per durare a lungo nel tempo era destinato.
Dalla potatura quasi tutto si recuperava,
con le fronde il forno di pietra si preparava,
e la legna in ogni casa e bottega si adoperava,
ottimo combustibile per il calore che sviluppava.
Poi la cenere raccolta e setacciata,
nel vaso del bucato veniva utilizzata,
per una biancheria pulita e profumata,
ed anche la lisciva non veniva mai gettata.
Oggi nel tempo di un forzato declino,
a causa di un fatale batterio assassino,
tutta la natura piange sul suo ignoto destino,
tra incuria, abbandono e fuoco meschino.
Ma dalle radici, accanto al secco tronco smunto,
spunta e cresce qua e là un nuovo virgulto,
germe di vita che non rimane occulto,
e che nel cuor genera di speranza un sussulto.
La forza della vita giammai si estinguerà,
e poco si chiede al singolo od alla comunità,
perché con la passione ed un po’ di buona volontà,
un giorno non lontano, anche il deserto rifiorirà.